La Sezione Uildm "Paolo Otelli" di Chivasso partecipa al dolore della famiglia e del mondo del volontariato, non solo piemontese ma nazionale, per la scomparsa di Francesco Santanera, difensore appassionato ed indomabile dei diritti degli ultimi, dei più deboli e dell’infanzia abbandonata.
È mancato durante un incontro al quale era intervenuto, accompagnato dalla figlia. Non ha sofferto, ed è quello che avrebbe desiderato, andare così, mentre era attivo e in fretta.
«È stato un maestro, per me e per vari volontari Uildm chivassesi, ma prima ancora lo fu di Paolo Otelli - dice il presidente Renato Dutto -. Quando dovevamo tutelare le persone con disabilità, gli anziani non autosufficienti od i più deboli, che non riuscivano ad esigere il loro diritto alle cura ed all'assistenza, Francesco era per noi sempre un punto di riferimento, la persona che, con il suo staff, ci dava sempre un aiuto. Aveva 94 anni e, molto opportunamente, aveva da tempo pianificato al continuità dell'azione della Fondazione Promozione Sociale di Torino, "braccio operativo" di tante attività. Una persona che ha sempre difeso le persone deboli. Un loro "alfiere", così come lo fu il fondatore della nostra Sezione dell'Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare, Paolo Otelli».
Nel 1962, con Bianca Guidetti Serra, Santanera fondò l’Anfaa (Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie) di cui è stato presidente fino al 1971. Autore di numerosi libri, scriveva ogni mese i suoi articoli sempre molto documentati sulla rivista "Prospettive assistenziali", con istruzioni precise alle famiglie ed alle persone in cerca di tutela dei propri diritti. Anche "Prospettive Assistenziali", così come tutte le attività avviate da Francesco, proseguiranno.
«Santanera è stato un riferimento indimenticabile per tutti noi - ricorda l'attuale dirigenza dell'Anfaa -. Grazie a lui, alla sua infaticabile azione e tenace volontà, fu approvata la legge 431 del 1967 che ha introdotto l’adozione legittimante nel nostro ordinamento, rivoluzione "copernicana" nella tutela dei minori privi di una famiglia».
Così lo ricordano i sui più stretti collabroatori, Maria Grazia Breda, Alessandro Bravetti, Andrea Ciattaglia e Giuseppe D'Angelo: «Lo ringraziamo per aver saputo programmare per tempo il passaggio delle consegne, gli strumenti, l’autonomia nelle decisioni e le motivazioni necessarie per continuare l’attività del volontariato dei diritti. Resta per nostra guida futura tutto quello che ha scritto e fatto. Ci lascia in eredità il “Memoriale delle vittime dell’emarginazione sociale”, suo ultimo impegno, per non dimenticare che è solo il diritto esigibile che può tutelare chi non è in grado di difendersi autonomamente, perché non autosufficiente: minori con famiglie in difficoltà, persone con disabilità intellettiva o autismo, malati cronici specialmente anziani, persone con demenza e malati di Alzheimer».
Adesso spetta a chi resta continuare sul solco tracciato: chiedere il rispetto dei diritti già esigibili e conquistare i diritti che ancora mancano a tutela delle persone non in grado di difendersi autonomamente.
Noi della Uildm di Chivasso lo ricordiamo con delle foto di uno degli incontri sui diritti delle persone disabili e dei non autosufficienti, che si svolse nella sede di via Paleologi il 13 gennaio 2011. Addio, Francesco. E grazie di tutto quello che hai fatto.